mercoledì 1 gennaio 2014

Odaiba

Odaiba, l’isola artificiale costruita nella baia di Tokyo su terreno bonificato, è un luogo surreale. Pulita, asettica, futuristica, tutta cemento, acciaio e vetri sempre pulitissimi, è sede, oltre che del Tokyo Big Sight che ospita il Comic Market, di giganteschi complessi commerciali e di attrazioni come la famosa ruota panoramica gigante vista (e spesso distrutta) in molti degli ultimi film di Godzilla. È un po’ la logica del parco a tema in stile Disneyland, ma esteso a dimensione urbana. Se la Tokyo vera e propria mantiene una varietà tale da renderla vitale, qui davvero l’atmosfera finisce per essere mortifera. Ci sono anche dei quartieri residenziali, ma è l’ultimo posto al mondo in cui vorrei vivere. E sono sicuramente quartieri di lusso, come testimonia il tizio in Lamborghini che ho visto entrare in uno dei complessi. Poveraccio, mi vien da dire; ma contento lui, contenti tutti.

Tramonto su Odaiba


New York Wannabe

E in mezzo a tante pacchianate, come una copia della statua della Libertà proprio di fronte a un ponte in stile newyorkese, stona meno del previsto l’unica vera attrazione degna di questo nome, il Gundam in scala uno a uno costruito all’esterno del centro commerciale DiverCity, da qualche anno meta di infiniti pellegrinaggi nerd. Nessuna foto gli renderà mai giustizia, perché incapace di trasmettere il senso delle sue dimensioni. Ma quando lo vedi da lontano, che emerge dagli alberi inserito in uno scenario urbano credibile, e quando lo guardi da vicino, in tutta la sua magnificenza, non c’è niente da fare: sembra vero. A orari prestabiliti si illumina e fa qualche movimento, ma ho temuto l’effetto baracconata e non ho aspettato. Mi tengo l’impressione originale, e torno in hotel avendo dato un senso alla giornata.


Trentacinque anni e non sentirli

Nessun commento:

Posta un commento