martedì 7 gennaio 2014

Nara

Oggi sono stato a Nara.

Nara, a circa tre quarti d’ora di treno da Kyoto, è stata la prima capitale del Giappone. In quanto tale vanta un ricco patrimonio di monumenti e opere d’arte, secondo solo a quello di Kyoto. E poiché si tratta di una piccola cittadina, tutti i siti principali si trovano a un tiro di schioppo l’uno dall'altro, all'interno di un grande parco noto come Nara-koen. Solo che, uscendo dalla stazione e avviandomi verso il parco, la prima cosa interessante che vedo non è chissà quale sito archeologico, ma un cervo che tutto tranquillo attraversa sulle strisce schivando un po’ di automobili.







Il parco di Nara è pieno di cervi. In numero di circa 1200, liberi. Avevo letto questa cosa sulla guida, ma non mi immaginavo una situazione così brada, pensavo a qualcosa di un po’ più controllato. Che so, che il parco avesse un recinto. Invece niente: cervi vaganti, cervi accovacciati, cervi che assaltano turisti, cervi per strada, cervi davanti ai negozi, cervi in branco, cervi da soli, cervi ovunque. Gli si può anche dar da mangiare degli speciali cracker fatti apposta per loro, in vendita in banchetti sparsi per tutto il parco.

Attenzione, dice il cartello: i cervi potrebbero mordervi, scalciarvi, incornarvi. 
Con tanti saluti a Bambi

Signore, ce l'hai un cracker?
No. Sei carino, ma siete peggio di un'invasione di locuste. Pussa via!

Schivando cervi e gente che fotografa cervi, mi avvicino al primo sito d’interesse. Si tratta del tempio Kofuku-ji, caratterizzato da una bella pagoda e da numerosi altri edifici, i principali dei quali però coperti da un'enorme cantiere per operazioni di restauro. Ma il motivo d’interesse principale è l’enorme patrimonio statuario conservato dal tempio, purtroppo non fotografabile. Ho visto statue meravigliose, alcune note anche a un occidentale come me, come l’inquietante Ashura, guardiano celeste ritratto come un magro giovincello dallo sguardo enigmatico, con tre facce e sei braccia (per averne un’idea, se ne parla ad esempio qui: http://www.dnp.co.jp/artscape/eng/ht/0905.html).





Si prosegue e si incontra il gigantesco Todai-ji, la più grande struttura in legno del mondo. Difficile trasmettere quanto sia grande da una foto, ma garantisco che è davvero impressionante. E parlando di dimensioni record, al suo interno ospita la più grande statua di bronzo al mondo, un gigantesco Budda assiso. Mi avvicino che è in corso una funzione, ma si può comunque entrare e fotografare. 




Il tempio è talmente grande che potresti far confusione da un lato senza che si senta nulla dall’altro, ed in effetti è quel che succede: nel retro c’è un’attrazione che suscita grande ilarità, un buco in uno dei giganteschi pilastri di sostegno che, leggenda vuole, è grande quanto l’ingresso al paradiso: chi riuscirà a passare avrà la garanzia di entrare anche nell'aldilà. La foto è mossa, ma quello che viene estratto a forza è un tranquillo padre di famiglia.


Continuando il giro si arriva al Kasuga Taisha, santuario scintoista caratterizzato dal numero enorme (circa 2000) di lampade di pietra presenti al suo ingresso. Un’altra leggenda racconta che una delle divinità ospitate nel santuario arrivò volando a cavallo di un cervo bianco, ed è per questo che qui a Nara i cervi sono animali sacri, e vagano liberi come le vacche in India.




Tornando indietro faccio un giro nella città vecchia, una zona che è stata preservata intatta senza alcun intervento edilizio moderno. È un dedalo di stradette pieno di negozietti e deliziose casette, fonte di infiniti scorci suggestivi.



2 commenti:

  1. Bella veramente Nara! E tutti quei cervi!Si sentiva il loro bramito?E gli escrementi li toglievano subito?Quando torni? Fammii sapere.

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  2. Sì, se la facevano dove non dovevano, c'era sempre qualcuno pronto a ripulire. Torno venerdì in serata, ma non preoccupatevi, faccio tutto da me.

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