sabato 4 gennaio 2014

Kyoto, giorno 1

Arrivato a Kyoto, ritardo a parte tutto bene. E ci si accorge subito che, rispetto a Tokyo, è tutta un’altra storia. La città è decisamente più a misura d’uomo, gli edifici sono più bassi, le strade la sera non sono illuminate a giorno da schermi giganteschi, in giro c’è molta meno gente (è una città da circa un milione e mezzo di abitanti, ma rispetto ai più di 13 di Tokyo è poco più di un paesello). Ma la differenza che salta più all'occhio, rispetto alla topografia labirintica di Tokyo, è la pianta rigorosamente geometrica, squadrata come un castrum romano. La topografia è rimasta invariata nei secoli, con gli edifici nuovi che man mano sostituivano i vecchi, col risultato che, di primo acchito, per le strade l’aria generale che tira è quella di una metropoli moderna, non di una città storica. Basta poco per ricredersi. A punteggiare tutto il tessuto urbano e i dintorni di Kyoto c’è un numero incredibile di templi, santuari e altri edifici di interesse storico. Si parla di qualcosa come 1600 templi buddisti e svariate centinaia di santuari shintoisti, un’infinità che non basterebbe un mese per esaurire, altro che cinque giorni. Al di là dell’aspetto religioso, si tratta di un patrimonio artistico enorme. L’architettura è di ascendenza cinese, ma l’arte tutta giapponese di costruire un equilibrio perfetto fra natura e architettura è qui portata all'estremo. In breve, Kyoto è una sequenza infinita di scorci meravigliosi.

Ma il primo impatto ce l’ho non con un tempio, ma con il castello di Nijo, costruito dall'unificatore del Giappone Ieyasu Tokugawa e patrimonio dell’umanità sancito dall'UNESCO.





Al pomeriggio divagazione professionale, con visita al Museo del Manga, esempio sopraffino di come dovrebbe essere organizzato un museo nazionale del fumetto, altro che quella minchiata che abbiamo noi a Lucca.




Ma l’emozione principale arriva la sera, quando faccio una passeggiata nei giardini dove un tempo sorgeva il palazzo imperiale Heian, quello di Murasaki, quello di Sei Shonagon, quello che fa da sfondo alle avventure dello splendente principe Genji. Chi non l’ha letto non può capire.

1 commento:

  1. Uffa! Lo avevo già scritto un commento e mi è sparito.Dicevo che è tutto bello,ma non come Lucca,però.Vediamo se te ne arriva uno o due di commenti!

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