giovedì 21 agosto 2014

Seul, giorno 9

Oggi giornata di musei. Il War Memorial of Korea racconta la storia della Corea dal punto di vista della guerra, esperienza purtroppo centrale per una piccola nazione schiacciata da vicini più forti, come Cina e Giappone. Si comincia dall'antichità, con la nave-testuggine usata contro i giapponesi a farla da padrone, ma la fetta principale e il senso profondo del museo sta nella rievocazione della Guerra di Corea, una ferita ancora aperta che si rimarginerà soltanto quando le due Coree si riunificheranno. Pur con qualche inevitabile enfasi retorica, il museo racconta benissimo tutte le fasi del conflitto, comprese quelle precedenti e successive. E lo fa con strumenti museografici d’avanguardia: non solo reperti, non solo documenti, ma filmati, diorami, ricostruzioni, installazioni, esperienze interattive. E si esce non solo avendo capito qualcosa in più della storia e della psicologia di una nazione, ma davvero ammirati per la perfezione dello strumento-museo messo in campo, utilizzato anche a fini educativi e in senso proprio ideologici, visto che è una tappa fondamentale per ogni studente coreano in gita scolastica.




Il National Museum of Korea è un altro museo gigantesco, che racconta tutta l’arte coreana nei suoi cinque millenni di storia. E se ovviamente si notano i caratteri di un’arte essenzialmente provinciale, influenzata da Cina e Giappone, non mancano alcune significative eccellenze autoctone, come la statuaria, col raffinatissimo Budda pensatore, o la ceramica Celadon, di uno splendido verde acquamarino, che si è espressa in oggetti di rara bellezza. A maggior ragione dopo aver visto i palazzi, se dovessi riassumere in un colore questa esperienza coreana, il colore sarebbe il verde.


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