venerdì 15 agosto 2014

Corea, giorno 2

Il secondo giorno a Bucheon è passato partecipando alle attività del festival. Che di per sé è abbastanza piccolo, ma ha il pregio non indifferente di essere imperniato sul locale museo del Manwha, una struttura colossale e di gran lunga il miglior museo del fumetto che abbia mai visto.





Dico, guardate i cessi

Il livello di supporto istituzionale è elevatissimo, e questo permette iniziative come il Global Comics City Networking a cui sono invitato e in generale il raccogliersi dell’intera industria attorno a un evento condiviso. In un certo senso è un festival molto europeo, se con questo intendiamo un modello basato su finanziamenti pubblici e con forte valenza istituzionale. La differenza con Lucca, ma anche rispetto al vicino Giappone, da questo punto di vista è impressionante.

Per il resto la Corea, anche se ancora osservata da un angolino, comincia ad emergere. Alcune cose che mi hanno colpito:

1. I coreani sono gentili ma meno formali dei giapponesi, e agli inchini sostituiscono cordiali strette di mano.

2. La cucina coreana ama il piccante ed è molto basata sulla carne. Si trovano però comunemente anche piatti giapponesi, come zuppa di miso, sushi e affini. Per mangiare usano le solite bacchette, che qui spesso sono di metallo, ma non in modo esclusivo come in Giappone: sono relativamente diffuse anche le posate occidentali, e pare che i giovani le preferiscano.

3. Agli aerei paraventi di carta e ai tatami giapponesi i coreani rispondono con ben più solide porte scorrevoli e con pavimenti in legno. Si è comunque richiesti di lasciare le scarpe all'ingresso, e di entrare scalzi o indossando apposite ciabattine.

4. I cessi elettronici con sedile riscaldato e bidet incorporato sono invece la norma anche qui, almeno negli hotel.

5. In fatto di invenzioni bizzarre, i coreani si rifanno prepotentemente sotto con queste tende che appaiono un po’ dovunque nel quartiere in cui si trova l’hotel, pieno di pub e ristoranti. Cosa sono? È presto detto. Siccome ai coreani piace bere, e siccome le pene per chi guida in stato di ebbrezza sono severe, cosa resta da fare a un povero salaryman che voglia concedersi una bevutina alla fine del lavoro? Semplice: noleggiare un autista sobrio che guidi la sua macchina al suo posto, e lo riporti a casa.


6. In generale, in Corea hanno fatto uno sforzo minore per mantenere le tradizioni: non c’è nessuno vestito con abiti tradizionali, la case tradizionali sono proposte solo come attrazioni in ottica di rievocazione storica, etc.  


In definitiva, a una prima occhiata la Corea rappresenta un’Asia senz'altro meno esotica, senz'altro meno affascinante, ma sicuramente in grande spolvero.

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