martedì 2 giugno 2015

Il Comic Market Special

Ed eccoci dunque, di nuovo, al Comic Market. In realtà si tratta di un’edizione speciale (il Comic Market Special, per l’appunto), che ogni cinque anni si aggiunge alle due edizioni annuali. Molto più piccolo di quello regolare, e per questo esplorabile senza il soverchiante senso di spaesamento che caratterizza il fratello maggiore, resta comunque molto interessante. Anche perché stavolta resto due giorni, e posso osservare l’impressionante cambio di popolazione fra il primo e il secondo, con un’inversione di genere pressoché totale. Passare dal porno più esplicito allo yaoi, spesso non meno spinto, è un cambiamento che sorprende anche chi, come me, era preparato e se lo aspettava. La presenza di un interprete, poi, stavolta ha reso possibile un’esplorazione molto più dettagliata. Resto comunque dell’idea che è soprattutto un interessante fenomeno sociale. E a parte il fatto, tutt’altro che trascurabile, che si tratta delle fondamenta dell’intera costruzione del manga giapponese, non esprime in sé rilevanti valori culturali. In questo senso i paragoni con i festival occidentali, Lucca in primis, non hanno né avevano il minimo senso.






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