Il Tempio del Cielo è obiettivamente meraviglioso. Con la
sua forma circolare perfetta, col suo blu squillante (il colore del cielo,
appunto), che nelle foto non risalta così tanto, con il suo ruolo ai vertici di
un sistema cultuale simbolico che costituiva la massima espressione della
legittimazione imperiale, è impossibile avvicinarcisi senza percepirne i
molteplici significati. Certo, gli attuali leader comunisti non celebrano più sacrifici
al cielo per chiedere raccolti favorevoli, ma il simbolo centrale rimane intatto.
Il tempio è oggi frequentatissimo da turisti e da locali, che praticano il
tai-chi, giocano a giochi tradizionali come quello che, in mancanza di termini migliori,
chiamerò “calcetto a tre sincronizzato” (un gioco in cui tre persone
palleggiano a turno una piccola palla mantenendola in aria il più possibile),
eccetera. È un posto vitalissimo, dove fermarsi a osservare la folla è
altrettanto interessante che osservare le strutture del tempio.
Il tempio dei Lama è una sequela di cortili circondati da
padiglioni, pieni all’inverosimile di statue, dipinti ed altri oggetti di culto.
L’aria è impregnata del fumo dei bastoncini di incenso acceso dai fedeli nelle
numerose incensiere, ed anche qui la folla comprende varia umanità, fedeli e
turisti, locali e stranieri, sacro e profano.
Molto più raccolto e severo è il vicino tempio di Confucio,
che venire qui e non rendere omaggio a Confucio sarebbe stato impensabile. Il
tempio rende omaggio al filosofo divinizzato, ed è interessante vedere l’uso
ufficiale, prima che religioso, che ne è stato fatto. Enormi steli sul dorso di
enormi tartarughe commemorano campagne militari coronate da successo, e su
altre steli nel primo cortile sono addirittura riportati tutti i cinquanta e
rotti mila letterati che, dalla dinastia mongola in avanti, hanno superato il
sistema degli esami imperiali.
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