martedì 2 giugno 2015

Primavera a Tokyo

La trasferta giapponese è passata in giornate dense come la colla, senza che abbia potuto documentare gran che. C’è stato molto da fare, sempre in giro fra impegni e appuntamenti; in più, la presenza di compagni di viaggio dall’Italia e dall’estero ha dato alle serate un’inedita dimensione sociale. È stata una trasferta molto stancante, ma interessante a livello professionale e molto divertente a livello personale. Mi resteranno nella memoria l’onsen all’hotel di Makuhari, il delirio dentro lo Shibuya 109 (che conferma ampiamente tutto quanto letto in giro), le bevute con i compari di Angoulême, le performance di quella vecchia volpe di Nakamura-san, e soprattutto questo:


Abbiamo avuto la fortuna di essere in Giappone per l’hanami, la fioritura degli alberi di ciliegio che esprime le radici più profonde del senso estetico giapponese: la bellezza come evento effimero, da contemplare e festeggiare insieme. Ne abbiamo visto un primo assaggio al parco di Ueno, con torme di giapponesi allegri se non alticci ad effettuare il tradizionale picnic sotto gli alberi. 


Ma andando in giro per Tokyo abbiamo assistito a una ben più spettacolare esibizione vicino all’Istituto Italiano di Cultura:




E poi ancora in notturna, lungo un canale, a un party improvvisato in cui ho conosciuto il mangaka Atsushi Kaneko.



Spero che, quando passerò da Tokyo per un’ultima mezza giornata bonus, ci siano ancora.

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