martedì 13 gennaio 2015

Istanbul giorno 3

Dopo la giornata tranquilla di ieri, oggi ho recuperato macinando un discreto numero di chilometri. Col Topkapi che continua a sfuggirmi, chiuso per il secondo giorno consecutivo, ripiego sui vicini musei archeologici. Ospitano una collezione enorme, con reperti provenienti non solo dall’Anatolia ma da tutte le regioni che componevano l’impero Ottomano, inclusi Egitto e Mesopotamia. Ci sono anche i reperti di Troia, e fa una certa impressione ricondurre il mito alla realtà archeologica. I criteri espositivi non sono dei migliori, ma il materiale esposto è di grandissima qualità.



Il pomeriggio è stata la volta della bellissima moschea di Solimano, capolavoro di Sinan e probabilmente il più bell’edificio di Istanbul, almeno fra quelli visti finora. Era il momento che aspettavo, e non mi ha deluso. L’esterno è vigoroso e potente, l’interno di una perfezione formale da togliere il fiato. Partendo dal modello di Santa Sofia, una grande aula con cupola centrale attorniata da semicupole, Sinan lo porta a un livello di equilibrio ed armonia senza precedenti. Santa Sofia appare maestosa e solenne, in questo decisamente medioevale, mentre la moschea di Solimano fa un’impressione molto diversa, nettamente rinascimentale: e di vero rinascimento ottomano si può parlare, in equilibrio delicatissimo fra naturalezza raggiunta quasi senza sforzo e solidissimo controllo intellettuale. 





Interessante notare come la posizione leggermente più defilata rispetto a Santa Sofia e ai suoi annessi immediati (Topkapi, moschea Blu, cisterna), provochi un crollo verticale nel numero di turisti, e questo va a tutto vantaggio dell’atmosfera. Solimano il Magnifico, che portò l’impero Ottomano al suo apogeo, è sepolto qui, e subito fuori dal recinto della moschea c’è anche la tomba dello stesso Sinan, a cui rendo il doveroso omaggio.





Scendo poi verso il ponte di Galata, che attraversa la affollatissime acque del Corno d’Oro, e mi dirigo verso l’omonima torre, costruita dai genovesi e uno degli edifici più caratteristici di Istanbul, da cui si gode del più bel panorama della città. E mentre sono su, con Santa Sofia e le moschee da un lato e i grattacieli dall’altro, tutti i muezzin di Istanbul cominciano il loro canto, che si fonde in una suggestiva cacofonia.

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