Oggi era il giorno terribile, quello in cui in teoria doveva
nevicare, e anche parecchio. Alla fine non è caduto un fiocco, ma ha sempre
piovuto, per cui la giornata è stata uggiosa e tranquilla, con due uscite al
mattino e al pomeriggio molto mirate e non lunghissime.
Si comincia con la famosa cisterna basilica, imponente opera
idraulica ora trasformata in un’attrazione di grande suggestione. È un’enorme
sala ipostila, sostenuta da una selva di colonne e contenuta da mura spesse
quattro metri, appositamente trattate perché resistano all’acqua. Le colonne
sono di tutti i tipi, da quelle ben levigate e sormontate da bei capitelli
corinzi ad altre appena sbozzate e sormontate da capitelli senza decorazione
alcuna. L’impressione è che l’abbiano costruita usando materiale di varia
provenienza senza curarsi troppo dell’estetica, ed è normale, visto che in fin
dei conti la sala non doveva essere visitabile. Per cui non è strano imbattersi
in alcune stranezze: una colonna decorata con motivi spiraliformi che non avevo
mai visto, perfetta per un tempio dedicato a Cthulu, e due enormi teste di
Medusa usate come basamento di altre due colonne, per qualche misterioso motivo
una messa a testa in giù, l’altra posata di lato. Ma soprattutto colpisce l’atmosfera
del luogo: enorme, oscuro, le cui dimensioni effettive si perdono nel buio, a
dare a tratti l’impressione di uno spazio che si estende all’infinito. Il percorso
avviene su passerelle di legno, sospese sopra un lago sotterraneo profondo
circa mezzo metro, abitato da grandi pesci che si muovono lenti e appaiono come
fantasmi fra le basi delle colonne, per poi sparire di nuovo nell’oscurità. Non
fosse stato per tutti i turisti presenti, sarebbe stata un’esperienza ancora
più forte.
Poi è la volta del bazar delle spezie, tanto per stare al
coperto: un tripudio di profumi e colori, mentre dalla moschea vicina il
muezzin richiama alla preghiera.
E questa, proprio questa, sarebbe la "Sublime Porta". Seriously?
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