martedì 31 dicembre 2019

Il 2019: Lione, Varsavia, Amburgo


Via, inseriamo un post anche per quest'anno, che se no pare brutto. E sì che di posti nuovi ne ho visti; ma la testa e il cuore erano altrove. Varsavia è l'orgoglio della città distrutta dai nazisti e rinata, con la città vecchia ricostruita. È la sirena, simbolo di quell'orgoglio. È il palazzo di Stalin, gemello di quello di Mosca che ho già visto. Sono Chopin e Copernico, glorie locali, ubiqui. È la qualità della vita percepita, la modernità. I monopattini, ovunque. È la zuppa servita nel pane, che ho ritrovato. Ed infine è lo splendido complesso di Wilanow, subito fuori città, che è sopravvissuto intatto alle devastazioni.











Lione è la bella città francese, più a misura di Parigi. La grande piazza, il bel duomo visto solo da fuori, il bel museo sull'ansa del Rodano (ma non ho buone foto).




Amburgo è la piazza del Rathaus, il porto sull'Elba, la Kunsthalle con bella roba antica e moderna, anche italiana (Segantini), e soprattutto con Caspar David Friedrich, il cui Mare di ghiaccio, quasi astratto, mi ha colpito molto di più del più celebre Viandante sul mare di nebbia.




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