Via, inseriamo un
post anche per quest'anno, che se no pare brutto. E sì che di posti nuovi ne ho
visti; ma la testa e il cuore erano altrove. Varsavia è l'orgoglio della città
distrutta dai nazisti e rinata, con la città vecchia ricostruita. È la sirena,
simbolo di quell'orgoglio. È il palazzo di Stalin, gemello di quello di Mosca
che ho già visto. Sono Chopin e Copernico, glorie locali, ubiqui. È la qualità
della vita percepita, la modernità. I monopattini, ovunque. È la zuppa servita
nel pane, che ho ritrovato. Ed infine è lo splendido complesso di Wilanow,
subito fuori città, che è sopravvissuto intatto alle devastazioni.
Lione è la bella
città francese, più a misura di Parigi. La grande piazza, il bel duomo visto
solo da fuori, il bel museo sull'ansa del Rodano (ma non ho buone foto).
Amburgo è la piazza
del Rathaus, il porto sull'Elba, la Kunsthalle con bella roba antica e moderna,
anche italiana (Segantini), e soprattutto con Caspar David Friedrich, il cui
Mare di ghiaccio, quasi astratto, mi ha colpito molto di più del più celebre Viandante
sul mare di nebbia.
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